Il giorno dell’esordio di Antonio Conte in Champions League con i colori azzurri è alle porte. La curiosità cresce e, dalle dichiarazioni del mister, traspare l’atmosfera che si vive nello spogliatoio dei campioni d’Italia: parole che accendono l’entusiasmo dei tifosi del Napoli e di tutti gli appassionati di calcio.
“Sicuramente tornare in Inghilterra fa sempre piacere, ho avuto l’opportunità e il piacere di fare esperienze con due top club come Chelsea e Tottenham, sono esperienze che ti restano dentro. Il calcio inglese, per atmosfera e livello, è molto alto. Quindi veramente allenare qui è stata un’esperienza bellissima sotto tutti i punti di vista. Tornare a Manchester in Champions sicuramente è motivo di orgoglio e di soddisfazione, tornarci col Napoli dopo uno scudetto vinto. Affrontiamo una squadra per cui parla la storia, negli ultimi anni è stata protagonista assoluta. Parliamo di un top club con un allenatore top top. Però ci arriviamo con grande umiltà e con lo scudetto sulla maglia, frutto di un’annata straordinaria ll’anno scorso. Ora vogliamo confrontarci in Europa in maniera molto umile, considerarci degli alunni che vengono ad affrontare i maestri penso non sia affatto una cosa non giusta. Però da parte nostra c’è la voglia di capire e confrontarci con delle realtà veramente molto forti e importanti, per capire come stiamo procedendo e come va questo processo iniziato l’anno scorso”.
Che percorso sarà in Champions per il Napoli?
“La Champions, se prendiamo l’esempio dell’anno scorso, bisogna capirne la difficoltà. L’anno scorso, dopo otto partite, se non erro lo stesso Manchester City e il PSG erano in difficoltà, fa capire che il livello è alto per tutti e nessuno può sottovalutare nessuno. Questo penso abbia trasmesso alle big europee questo nuovo formato. Noi da parte nostra ci arriviamo con grande gioia, con grande entusiasmo ed è inevitabile che è una competizione che tutti vogliono giocare, club, allenatori e giocatori. Dà lustro. Il tifoso vuole sentire l’inno della Champions: prendiamo le cose positive, noi ci arriviamo come ho detto prima da alunni in maniera molto umile. In Champions League, io e il Napoli abbiamo fatto i quarti come massimo risultato. Io nelle mie sei competizioni europee al massimo ho fatto i quarti in Champions e una finale di Europa League. Penso che ognuno ha quello che si merita, noi abbiamo meritato questo! Ora uniamo le forze e cerchiamo di fare qualcosa di bello, senza facili entusiasmi o grandi depressioni. Noi stiamo procedendo step by step, orgogliosi di ciò che stiamo facendo. Dico ai ragazzi: quando finiscono le partite non dobbiamo avere rimpianti. Domani servirà tanto coraggio e noi lo metteremo”.
Sui giocatori arrivati dalla Premier al Napoli:
“Al di là che vengono dalla Premier o da altri campionati, l’importante è che arrivino giocatori che possono dare una mano. Hojlund è arrivato con grande entusiasmo e grande voglia. Non ha avuto fortuna allo United in questi due anni ma è un ragazzo di 22 anni con una carriera davanti. Ha dimostrato di avere potenzialità e basi con cui io dovrò essere bravo a lavorare. Come con Lucca e Ambrosino. Per migliorarli e farli diventare ancor più bravi. So benissimo che la crescita del Napoli passa dalla crescita di ogni singolo calciatore”.
Sulla fase difensiva:
“Noi dall’anno scorso abbiamo iniziato un processo coi ragazzi, da inizio stagione partimmo da alcune certezze. Almeno personalmente cercavo di dare una stabilità alla squadra che aveva subito tantissimi gol. Siam partiti in un modo poi abbiamo cambiato. Andiamo avanti con un progetto che prevede ciò che state vedendo. Abbiamo iniziato l’anno scorso e stiamo continuando a lavorare. Per continuare questo processo, dobbiamo continuare la strada che stiamo percorrendo. Snaturare la squadra non fa da me, non possiamo stare a bordo ring e sperare di sferrare un contrattacco in contropiede e vincere, non penso sia la strada che ci porta a crescere. Noi giocheremo la partita coi nostri pregi e i nostri difetti. Non ci sarà la perfezione ma faremo del nostro meglio, guardando al nostro percorso. Per fare un viaggio con grande entusiasmo, senza facili entusiasmi o facili depressioni che non vanno mai bene”.
Sulla chiacchierata con De Bruyne:
“E’ stata una preparazione a questo match sempre molto accurata, come tutte le partite. Non è che facciamo qualcosa di diverso, ho parlato con Kevin a cui ho chiesto alcune cose visto che per 10 anni ha fatto parte di questo club ed è stato allenato per tantissimo tempo da un grandissimo come Pep Guardiola. Lui sarà emozionato, spero che dopo il fischio d’inizio si cali nella realtà Napoli e spero possa darci il contributo che ci sta dando in queste partite”.
Su Meret:
“Dopo la problematica di Firenze, che comunque c’era il rischio di creare un danno, un po’ com’era successo a Neres prima della sosta, dove a volte ci sono situazioni dove è meglio non rischiare perché rischi di perderlo per un mese, un mese e mezzo. Meret ha recuperato, si è allenato oggi con noi ed è a disposizione”.
Su McTominay:
“Lo conoscevo già, l’ho sfidato in Inghilterra per due volte. Conosco le grandi potenzialità di questo giocatore come McTominay e mi chiedevo come mai non dominasse in Inghilterra visto che aveva grandi possibilità. C’è stata la possibilità di portarlo a Napoli, onestamente ho pensato a primo impatto: ‘Non ci credo! Può succedere davvero, ed è successo. Si sta divertendo con noi, per uno come lui, che è cresciuto nello United, forse hai bisogno di cambiare dopo tanti anni e provare un’altra esperienza. E’ successo con noi e siamo super felici di averlo, è un calciatore fantastico e un grande uomo”.